Ultimamente si sente parlare con sempre maggiore frequenza di catcalling, un termine preso in prestito dall’inglese che indica un diffuso fenomeno di mal costume di cui spesso le vittime sono Donne: i fischi, gli schiamazzi e i commenti sessisti indesiderati da parte di individui sconosciuti.

 Cosa significa “cat calling”? La sua etimologia sembrerebbe derivare dal verbo (to) catcall (comparso in Inghilterra nella seconda metà del Settecento) con cui si indicava l’atto di fischiare agli attori in teatro in segno di disapprovazione.

Negli ultimi mesi se ne sente parlare molto grazie ad alcune donne che attraverso i social-network hanno denunciato mediaticamente questo fenomeno, evidenziando pubblicamente la gravita’ di una forma di molestia sempre esistita ma spesso tacitata.

Anche se ad esser vittime di catcalling sono spesso le donne, la minaccia puo’ riguardare anche persone appartenenti a minoranze etniche, religiose, sessuali, e via dicendo: ancora una volta a farne i danni sono coloro che son percepiti, in un grottesco bias sociale, come fragili o diversi.

Nonostante la diffusione del fenomeno, nessuna legge in Italia ne disciplina gli aspetti sanzionatori mentre in alcuni Paesi il catcalling è reato ormai da diversi anni: ecco perche’ a seguito dell’attenzione mediatica si è acceso un dibattito tra chi ritiene che debba considerarsi reato e chi no.

In Italia abbiamo leggi che riguardano quest’aspetto ma che non sono strettamente specifiche come avviene ad esempio in altri paesi come la Francia.

Esiste, tuttavia, un’ipotesi di reato che sembrerebbe potersi adeguare anche al catcalling, trasformando così questa condotta in un’azione penalmente rilevante.

 Secondo l’art 660 del Codice Penale, chi, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516 euro.

 

Ma quando il catcalling può trasformarsi in stalking?

 

Secondo il Codice penale italiano, questo reato scatta solamente in presenza di molestie ripetute in un breve arco di tempo, a condizione inoltre che la vittima subisca un pregiudizio concreto (ansia, timore per la propria incolumità, cambio di abitudini) dalle stesse.

 

Si può ipotizzare che il catcalling integri stalking nell’ipotesi in cui la stessa persona si faccia puntualmente trovare in strada per esternare i propri disgustosi commenti, dando vita, di fatto, ad una persecuzione ai danni della vittima.

 

Dal rapporto annuale rilasciato dal Ministero dell’Interno emerge che più di 10mila donne ogni anno denunciano qualcuno per stalking.

Purtroppo però non tutte le persone hanno il coraggio di chiedere aiuto.

Qualsiasi persona che si senta molestata DEVE chiedere aiuto e denunciare alle autorità i suoi persecutori per far si che il reato cessi nel suo sussistere ed abbia delle conseguenze penali al punto che chiunque se ne macchi venga punito, come giusto che sia, dalla legge.

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